premio giornalistico

La storia del premio

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I primi passi del Premio Giornalistico Alfredo Panzini risalgono agli inizi degli anni 60. E’ l’allora Azienda di Soggiorno di Bellaria Igea Marina, presieduta da Ermanno Morri, impegnata nella promozione turistica della città, che ha l’idea di istituire un premio nazionale in grado di catalizzare l’attenzione di giornalisti e scrittori attorno a Bellaria Igea Marina e, in modo particolare, al suo concittadino illustre: Alfredo Panzini.

Nasce così il “Premio Nazionale Giornalistico Alfredo Panzini” che si sviluppa in due edizioni: la prima, nel 1963, e la seconda (con un taglio più letterario) nel 1965, rispettivamente vinte da Sergio Zavoli con un documentario per la Rai dal titolo “Panzini ha cent’anni”, e – ex aequo – da Claudio Marabini e Luigi Maria Personé.
La giuria era composta da alcuni dei nomi più significativi dell’Italia letteraria e giornalistica del tempo: Marino Moretti (presidente in entrambe le prime due edizioni), Aldo Spallicci, Giuseppe Longo, Titta Rosa, Dante Arfelli, Giuseppe Ravegnani, Piero Panzini.
Dai verbali dell’Azienda di Soggiorno emergono alcune informazioni sui due premi: il primo costò 1 milione e 300 mila lire, 700 per il primo premio, 300 per il secondo, 300 per spese di “stampa, propaganda, festeggiamenti di premiazioni”.
Il secondo costò 1 milione e 350 mila lire: 500 a ciascuno per Personé e Marabini, e 350 mila per i compensi ai sette membri della giuria.
Le premiazioni si tennero all’Hotel Miramare, sul lungomare di Bellaria.
“Caro Amico e presidente, mi giungevano qua, rispedite da Cesenatico, le fotografie che mi ricordano un bel giorno di Bellaria in cui abbiamo rievocato la grande figura di Alfredo Panzini. Terrò queste belle fotografie fra le cose più care della mia vita di scrittore”. Con queste parole, vergate su un biglietto inviato a Ermanno Morri, Marino Moretti ringraziava per le immagini della premiazione ricevute.

Consapevole di tale prestigiosa tradizione, l’Accademia Panziniana nell’anno del 150° della nascita di Panzini e a mezzo secolo di distanza dalla iniziativa tenuta a battesimo dall’Azienda di Soggiorno, ha pensato di proseguire sulla strada già tracciata lanciando la terza edizione del Premio, denominato Premio Giornalistico Nazionale Alfredo Panzini “Il viaggio in bicicletta. Cicloreportage dall’Italia”, con i patrocini della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Rimini, del Comune di Bellaria Igea Marina, della Federazione Nazionale della Stampa, del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, e con il sostegno di Romagna Est Banca di Credito Cooperativo, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Amministrazione Comunale di Bellaria Igea Marina.
La giuria, presieduta da Sergio Zavoli, e composta da Aldo Cazzullo, Mauro Mazza, Claudio Santini, Roberto Zalambani, Ennio Grassi e Claudio Monti, dopo aver valutato i dieci lavori pervenuti ha unanimemente deciso di assegnare il premio a Lorenzo Lamperti, autore di “Da Milano a Bellaria, l’Italia vista dalla via Emilia” pubblicato sul sito di Affari Italiani.
La cerimonia di premiazione è avvenuta alla Casa Rossa, alla presenza di un folto e autorevole pubblico, nel pomeriggio del 28 settembre 2013.
Il premio proseguirà con cadenza biennale e la prossima edizione si terrà nel 2015.

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Edizione 1963

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In principio fu il 1° Premio Nazionale Giornalistico Alfredo Panzini, che si svolse “sotto il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa”, come recitava l’invito.
La giuria era presieduta da Marino Moretti e composta da Dante Arfelli, Angiolo Berti (consigliere della FNSI), Piero Panzini, Giuseppe Ravegnani, Giovanni Titta Rosa.
Il Premio aveva poi un comitato promotore (Ermanno Morri, presidente; Natalino Arfelli, Angiolo Berti, Bruna Solieri Bondi, Marcello Caminiti, Nevio Matteini, Luigi Pasquini, Giorgio Torri, Guidobaldo Valducci, Mario Zuffa, Giuseppe Marconi segretario) e un comitato d’onore, i cui componenti erano i seguenti: sen. Giuseppe Medici, ministro del Bilancio; sen. Gino Zannini; on. Veniero Accreman; on. Gino Mattarelli; on. Nicola Pagliarani; on. Luigi Preti; on. Stefano Servadei; Pensiero Macciotta, prefetto di Forlì; mons. Emilio Biancheri, vescovo di Rimini; Domenico Giovannelli, presidente Tribunale di Rimini; Alessandro Cecchi, EPT Forlì; Evaristo Zambelli, presidente Camera di Commercio di Forlì; Mario Bernucci, questore Forlì; Ten. Col. Eusebio Vigino, Capitaneria Porto Rimini; Angelo Minzioni, Provveditore agli Studi di Forlì; Francesco Serantini, scrittore; Nino Vasini, sindaco di Bellaria Igea Marina.

La premiazione si svolse il 22 settembre 1963, all’interno del convegno nazionale per le celebrazioni panziniane, col seguente programma:

ore 15.30: raduno e visita alla Casa Panzini con deposizione corona di alloro.

ore 17: orazione commemorativa di Alfredo Panzini tenuta da Aldo Spallicci.

Ore 18: proclamazione dei prescelti.

Nell’invito a firma Ermanno Morri si legge anche: “sarebbe gradito l’abito scuro”.

Il bando spiega che “in occasione del primo centenario della nascita di Alfredo Panzini, l’Azienda di Soggiorno di Bellaria Igea Marina organizza il “1° Premio giornalistico nazionale Panzini – Bellaria Igea Marina”.
Il concorso “è riservato a giornalisti e scrittori italiani che nel periodo dal 15 giugno al 17 settembre 1963 avranno pubblicato sulla edizione nazionale o messo in onda sui programmi radiotelevisivi, uno o più articoli o servizi datati da Bellaria Igea Marina e illustranti l’importanza e l’influsso del paesaggio romagnolo e, in particolare, di quello bellariese, sull’arte del grande scrittore italiano che predilesse, fra ogni località, la Romagna dove scrisse le sue pagine migliori”.
Due i premi conferiti: 700 mila lire al primo classificato e 300 mila lire al secondo. “A giudizio della giuria verranno inoltre assegnate tre grandi medaglie d’oro col simbolo del mare e del sole bellariesi tanto amati dallo scrittore romagnolo”.

Nell’invito dell’Azienda di Soggiorno viene anche annunciato che “un servizio televisivo, partecipante al concorso, andrà in onda nella rubrica TV7, lunedì 16 settembre 1963, alle ore 21, sul programma nazionale e per la durata di 25 minuti”.
E’ quello di Sergio Zavoli, col quale vinse la prima edizione del premio Panzini.

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Edizione 1965

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Due vincitori ex aequo, il prof. Luigi Maria Personé e il giornalista Claudio Marabini, meritarono il premio Panzini nella sua seconda edizione.
La cerimonia si svolse il 12 settembre 1965 preceduta da una orazione commemorativa tenuta dallo stesso prof. Personé.
Alcuni cambiamenti intervennero sia nella giuria e sia nel comitato d’onore, mentre non venne più riproposto il comitato promotore. Nella prima, sempre presieduta da Marino Moretti, sedevano Dante Arfelli, Angiolo Berti, Giuseppe Longo, Piero Panzini, Luigi Pasquini e Giovanni Titta Rosa.
Nel comitato d’onore troviamo: Giuseppe Saragat, presidente della Repubblica; Luigi Merzagora, presidente del Senato; Bucciarelli Ducci, presidente della Camera; Luigi Guy, ministro della Pubblica Istruzione; Achille Corona, ministro Turismo e Spettacolo; Luigi Preti, ministro riforma burocratica; Renato Schiavo, prefetto di Forlì; Gino Zannini, Veniero Accreman, Gino Mattarelli, Nicola Pagliarani, Stefano Servadei, mons. Emilio Biancheri, vescovo di Rimini; Domenico Giovannelli, presidente Tribunale di Rimini; Mario Pari, presidente EPT Forlì; Evaristo Zambelli, presidente Camera di Commercio di Forlì; Egidio Rendina, questore Forlì; Angelo Minzioni, Provveditore agli Studi di Forlì; Ten. Col. Eusebio Vigino, Capitaneria Porto Rimini; Odo Fantini, sindaco di Bellaria Igea Marina.

Svoltasi sempre col patrocinio della FNSI, la seconda edizione del premio era riservata “agli scrittori e ai giornalisti italiani che nel periodo 1 luglio 1963 – 15 giugno 1965 avranno pubblicato su una rivista a carattere letterario, e un secondo premio è riservato ai giornalisti italiani che, nello stesso spazio di tempo, avranno pubblicato uno o più articoli nei quotidiani a carattere nazionale o messo in onda sui programmi televisivi uno o più articoli o servizi sul tema: Panzini e il suo tempo”.

Il riconoscimento prevedeva 500 mila lire per il saggio sulla rivista a carattere letterario, e 500 mila lire per l’articolo giornalistico.

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La giuria

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La giuria del premio giornalistico è presieduta da Sergio Zavoli e composta da Aldo Cazzullo, Ennio Grassi, Mauro Mazza, Claudio Santini, Roberto Zalambani e Claudio Monti.

Sergio Zavoli.

Entra in Rai come giornalista radiofonico nel 1947 e si fa poi apprezzare dal grande pubblico televisivo per il “Processo alla tappa” raccontando il Giro d’Italia.
Per il piccolo schermo firma inchieste che hanno fatto scuola, come Nascita di una dittatura e La notte della Repubblica. Presidente della Rai (dall’80 all’86) e della Commissione di Vigilanza, ha collezionato una quantità di riconoscimenti (si ricordano fra i tanti il premio Bancarella per il libro Socialista di Dio e la laurea honoris causa dell’Università di Roma Tor Vergata) e onorificenze, dal 2001 è entrato in Parlamento come senatore prima nelle liste Ds, poi dell’Ulivo e del Pd. Il 25 settembre 2013 ha festeggiato i 90 anni.

Aldo Cazzullo.

Giornalista e scrittore, dopo essere stato per quindici anni a La Stampa, dal 2003 è al Corriere della Sera, inviato speciale ed editorialista. Spesso commentatore televisivo dei fatti di attualità, con la sua penna ha raccontato alcuni degli avvenimenti cruciali del nostro tempo, dall’11 settembre agli omicidi di Biagi e D’Antona, le elezioni dei capi di Stato di mezzo mondo e tanto altro. Ha vinto numerosi premi, fra i quali Estense nel 2006 per I grandi vecchi e poi Fregene, Hemingway, il Premio Nazionale Anpi “Benedetto Fabrizi” per Viva l’Italia!, che ha venduto oltre centomila copie. Con L’Italia s’è ridesta. Viaggio nel Paese che resiste e rinasce, ha ottenuto il Premio Giovanni Spadolini 2013.

Ennio Grassi.

Scrittore e sociologo della letteratura, assessore alla cultura del Comune di Rimini dal 193 all’89, deputato dal 1990 e per tre legislature, dal 2000 al 2008 consulente del Ministero degli Affari Esteri italiano in numerosi progetti di institutional bouilding nel settore scolastico ed universitario, in Albania e in Cina. Nel 1983 ha promosso, curandone poi gli atti per l’editore Maggioli, il convegno dal titolo “Alfredo Panzini nella cultura letteraria italiana fra 800 e 900”. Consulente di case editrici e direttore di collane, membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio dei Balcani e del Caucaso, è autore di numerosi saggi e volumi dedicati alla letteratura italiana contemporanea e alla cultura letteraria albanese del ‘900.

Claudio Santini.

Ha cominciato l’attività giornalistica alla fine degli anni ’50 al Resto del Carlino, specialista in “giudiziaria” ha seguito gran parte delle più clamorose vicende processuali degli ultimi trent’anni ed ha compiuto un’intensa attività di cronaca e di analisi del fenomeno del terrorismo in Italia. Fra i fondatori della Scuola di Giornalismo dell’Università di Bologna, segue gli allievi nel settore deontologico e cura i corsi di preparazione per gli esami di stato dei professionisti. E’ stato presidente dell’Ordine dell’Emilia-Romagna dal 1995 al 2004, nell’esecutivo nazionale dal 2004 al 2007, poi nel Consiglio Nazionale e nella Commissione Cultura. Attualmente è direttore per la formazione professionale nella Fondazione dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.

Roberto Zalambani.

Laureato in Lettere moderne indirizzo storico presso l’Università degli Studi di Bologna, è responsabile comunicazione, formazione e relazioni esterne della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’ Emilia Romagna, Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, coordina il Gruppo di lavoro sulle specializzazioni. E’ Segretario Generale dell’Unaga – Fnsi, Gruppo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa nell’agroalimentare, ambiente, energia e territorio.
E’ autore di saggi di storia locale sul movimento cattolico e sulla cooperazione e di mostre sulla storia del giornalismo, in particolare sulla Grande Guerra e sui periodici umoristici e satirici.

Claudio Monti.

Laureato in filosofia, giornalista iscritto all’Ordine dell’Emilia Romagna, ha svolto numerose collaborazioni con testate riminesi e nazionali, dal Resto del Carlino alla Voce di Romagna, dall’Indipendente a Libero.
In passato anche impegnato in uffici stampa di enti pubblici e privati, dal Meeting per l’Amicizia fra i popoli (curando gli atti de Il libro del Meeting ‘88. Cercatori di Infinito, costruttori di Storia) alla Cooperativa San Patrignano, attualmente si occupa di comunicazione e relazioni esterne per alcune associazioni dello spettacolo che fanno capo all’Agis e dei relativi organi di informazione, sviluppa progetti di marketing communication e social media.

claudioLa giuria
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