“Alfredo Panzini davanti alla Grande guerra”: questo il tema del contributo che Claudio Monti ha portato (5 novembre, Aula Tesa 1 – Ca’ Foscari Zattere) all’interno del Meeting internazionale di studi interdisciplinari “Giorni di guerra” che si è svolto nella ricorrenza del 110° centenario dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra. L’intensa e originale tre giorni è stata promossa dall’Università Ca’ Foscari – Dipartimento Studi Linguistici e Culturali Comparati (Laboratorio per lo Studio Letterario del Fumetto) e dal Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
“Porterò l’attenzione sull’unicum rappresentato dall’approccio di Panzini, quello di un umanista (secondo tutta la profondità del sostantivo humanitas) che vide prima di tanti altri e con una profondità inusuale nel “mare rosso tra i due secoli”, una “crisi di civiltà che ha trovato la sua soluzione nella guerra”, e accennerò anche a due figure che consentono di illuminare il canone panziniano sulla grande guerra: la prima è quella di un romagnolo di smisurata raffinatezza stilistica e acume critico, Renato Serra; la seconda non è invece mai stata esplorata dagli interpreti di Panzini e chiama in causa lo scrittore, giurista e uomo politico Piero Calamandrei, tra gli artefici della Costituzione repubblicana”, spiega Claudio Monti.
Responsabile scientifico dell’evento “Giorni di guerra” è il prof. Alessandro Scarsella, docente di letterature comparate all’Università Ca’ Foscari, al quale si deve la svolta impressa negli studi panziniani nel panorama nazionale e internazionale, che sta letteralmente ridisegnando un nuovo approccio critico allo scrittore della Casa Rossa.