Dalla Scuola media “Panzini” di Castellammare un bel ritratto dello scrittore

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Grazie alla segnalazione di Paolo Magnani siamo in grado di pubblicare (per alleggerire il pdf lo presentiamo in due parti, una prima e una seconda) un interessante documento realizzato dalla Scuola Media “Alfredo Panzini” di Castellammare di Stabia, dove lo scrittore insegnò durante la sua lunga carriera di professore (“Quando io andai per la prima volta a fare il professore (avevo poco più di venti anni), fu a Castellammare di Stabia, in III classe di Ginnasio…”).
In occasione della celebrazione del suo trentesimo anniversario, avvenuta nel 1994, la Scuola Media ha pubblicato un volumetto che risulta, appunto, molto interessante per diverse ragioni.
Partiamo dalla citazione di Cesare Angelini posta in apertura: “Alfredo Panzini seppe dire parole umane sulle cose essenziali, sugli umani vizi e sul valore, sulla vita e sulla morte, sull’amore e il dolore, su questo mondo così amabile e labile”.
C’è poi da segnalare la motivazione che sta all’origine della iniziativa, spiegata nella introduzione a firma di Luigi Avellino: “Il Collegio dei docenti nella riunione del 24 ottobre 1964, deliberò all’unanimità di intitolare la nuova Scuola ad Alfredo Panzini “Accademico d’Italia, il quale oltre che letterato e scrittore fecondissimo, fu professore per tanti anni, sano educatore della gioventù…” Oggi, un gruppo di docenti, sollecitato dalla motivazione scritta in quell’atto di nascita, ha voluto svolgere uno studio sul ferace scrittore romagnolo”. Significativo che a trent’anni di distanza i docenti abbiano riconfermato, ed anzi rilanciato con intelligente partecipazione, quella motivazione, che fra l’altro descrive benissimo la “missione” panziniana.
Non solo. Addirittura la Scuola Media di Castellammare, nel lavorare allo studio, finalizzato “a favorire la conoscenza di questo onesto servitore dello Stato, scrupoloso nel maneggiare quel delicato orologio che è il cervello del giovane”, prese contatto con Matilde Panzini, all’epoca ancora in vita, e da lei raccolse materiale prezioso: “autografi, ritagli di giornali, fotocopie di bellissime foto staccate dalle pareti per farci vedere un papà più allegro, più familiare che si contrappone a quello ritratto nelle pose ufficiali”.
Infine, merita di essere sottolineato il ritratto di Panzini, originale e frutto di un serio lavoro di approfondimento, che emerge dalla pubblicazione della Scuola Media di Castellammare di Stabia. Complimenti!

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