È una data storica per gli studi panziniani quella di Venezia 2025, esattamente nei giorni 11-12 e 18-19 dicembre. Perché se è vero che negli ultimi anni sono sbocciati lavori nuovi e approfonditi, mai era stato messo a tema, e tanto meno con questa ampiezza, il Panzini tradotto all’estero e a sua volta traduttore, insieme al non meno importante aspetto linguistico, che significa Dizionario Moderno e tanto altro. Per la verità, il grande convegno che si tenne a Bellaria Igea Marina nel 1983 (in atti col titolo Alfredo Panzini nella cultura letteraria fra ‘800 e ‘900, a cura di Ennio Grassi, Maggioli 1985) non escluse del tutto questi campi di ricerca e con due pregevoli contributi si occupò del “Panzini traduttore” (esplorato però solo per la linea “poetica del tradurre” circoscritta alle antologie sugli autori latini e greci: dalle Elegie di Ovidio alle Bucoliche di Virgilio, alle Opere e i giorni di Esiodo) e del “Panzini grammatico”. Ma l’attenzione principale fu portata su altro e comunque sono trascorsi 42 anni e sul filone lingua-Dizionario non sono mancati i progressi: basterà ad esempio ricordare quanto prodotto da Marianna Franchi e Matteo Grassano nell’ultimo decennio o poco più. Insomma, se si considera il lungo inabissamento che aveva oscurato questo scrittore, e alcune profezie particolarmente cupe sulla sua inevitabile scomparsa, sembra di trovarsi davanti a una svolta radicale. Non è difficile immaginare che a Venezia tutto questo si coglierà in maniera palpabile, ma trattandosi di un convegno di esperti della materia, sarà ancora più decisivo prestare attenzione ai diversi tasselli che andranno a comporre il mosaico su “la lingua, le lingue, le traduzioni“.

Partiamo da giovedì 11 dicembre, quando alle ore 14 il prof. Alessandro Scarsella, Università Ca’ Foscari, coordinatore dell’evento, darà il via ai lavori e cederà la parola per i saluti istituzionali a Filippo Giorgetti, sindaco di Bellaria Igea Marina, che ha “fortemente voluto” questo appuntamento e l’Amministrazione comunale due settimane fa ha anche deliberato la nascita di un Centro Studi dedicato; Giuliana Giusti, direttrice del Centro Studi sul Multilinguismo, Università Ca’ Foscari; Flavio Ferranti, presidente dell’Accademia Panziniana; Jessica Andreucci, Comune di Bellaria Igea Marina, Attività Culturali.
Dalle 15 alle 19 la prima sessione (Ca’ Bernardo, sala lettura B) con i seguenti interventi:
Aurora Firta-Marin, Università di Bucarest, Romania
La ricezione di Panzini in Romania
Barbara Di Noi, Università degli Studi di Parma
Aspetti della ricezione di Panzini in Germania
Renata Maria Gallina, Università per Stranieri di Siena, dottoranda di ricerca
Panzini tradotto in svedese
Cristina Vignali, Université Savoie Mont Blanc, Chambéry
Il gioco linguistico di Alfredo Panzini: analisi dei neologismi in lo cerco moglie! e nella traduzione francese
Mariangela Lando, Università Ca’ Foscari Venezia
Panzini: tradurre Murger
Venerdì 12 dicembre (Ca’ Bernardo, sala lettura B con inizio alle ore 10), presieduta da Francisco De Borja Gomez Iglesias, Università Ca’ Foscari, la seconda sessione:
Simone Da Dalt (independent scholar)
Panzini in Spagna
Maria Parrino, Università Ca’ Foscari
Alfredo Panzini: Wanted a Wife, la traduzione americana
Tatiana Perusko, Università di Zagabria
Panzini nella sua ricezione croata
Lorenzo Marmiroli, Università degli Studi di Szeged
Presenza di Panzini in Ungheria
Claudio Monti, Accademia Panziniana, Bellaria Igea Marina
Panzini e Giraudoux
Francesca Fornari, Università Ca’ Foscari
Panzini in Polonia
La panoramica internazionale su Panzini tradotto (in oltre dieci lingue) all’estero e traduttore (di Murger, com’era noto, ma anche di Jean Giraudoux, sul quale siamo in presenza di un inedito rimasto chiuso in un cassetto dal 1933), condensata in questa due giorni è davvero vasta e destinata a segnare una nuova stagione critica sul romagnolo. Il quale, a proposito di traduzioni, dimostrò di avere particolarmente apprezzato un testo che lo riguardava e che comparve a Budapest nel 1933. Lo scrisse uno sconosciuto signor Ternay Kálmán al quale Panzini fece vivere un momento di celebrità in Italia: lo citò aprendo le Pagine dell’alba (con introduzione di Antonio Baldini), Mondadori 1935: “Un signore ungherese di nome Ternay Kálmán, compose un libro sullo scrittore Alfredo Panzini, e comincia così: «Voglio rendermi conto del perché le mie simpatie si rivolsero immediatamente verso Alfredo Panzini fra tanta varietà di tipi di individualità contemporanea. Rispondo semplicemente: in lui ho trovato la più amabile, la più schietta umanità»”. E Panzini ringraziava “il signor Ternay Kálmán, che mai non vide né conobbe se non per ritratto” e si augurava che “per quel che riguarda la «schietta umanità» non avvenga mutamento di simpatia né nel signor Ternay Kálmán, né negli altri giovani, di qualunque nazione essi siano”.
Va da ultimo (almeno per ora) segnalato che la rivista semestrale «Comparatistica» (Biblion), organo ufficiale della Società Italiana di Comparatistica Letteraria, dedica l’intero numero 1/2025 ai contenuti del convegno, “Alfredo Panzini: la lingua, le lingue, le traduzioni”:
Matteo Grassano, L’ottava edizione (1942) del Dizionario Moderno di Alfredo Panzini tra correzioni e normalizzazioni.
Claudio Monti, Panzini traduttore di Giraudoux e la sua ricezione francese.
Barbara Di Noi, La Santippe di Alfredo Panzini e la cultura tedesca del primo Novecento.
Renata Maria Gallina, Una pulcella tra Romagna e Scania: la ricezione svedese di Alfredo Panzini.
Aurora Firţa-Marin, Alfredo Panzini in Romania negli anni Venti del Novecento.
Tatjana Peruško, “Uno scrittore eccellente dell’Italia moderna”. Panzini nel panorama culturale croato: tra letteratura di consumo e ricezione colta.
Lorenzo Marmiroli, Vera fortuna critica e traduzioni di Alfredo Panzini in Ungheria.
Su quanto è in programma il 18 e 19 dicembre, un prossimo articolo.
Al via domani a Venezia il convegno internazionale su Alfredo Panzini